La violenza non è esasperazione, non è gelosia, non è uno scatto d’ira: è controllo

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Il 2 maggio in via De Brozzi, a Lugo, un uomo ha inseguito e lanciato acido addosso alla compagna. Il liquido corrosivo ha colpito la ragazza alla testa e ai polpacci causandole ustioni di primo e secondo grado. Alcuni passanti che hanno assistito all’aggressione, sono intervenuti bloccando l’uomo e costringendolo a gettare la bottiglietta che conteneva l’acido.

La notizia ha avuto eco sia sulla stampa locale che nazionale e leggendo gli articoli siamo rimaste sconcertate dalla narrazione che ne è è stata fatta. Alcuni quotidiani hanno raccontato l’aggressione come un fatto scaturito al “culmine di una lite” o dall'”esasperazione” dell’aggressore per “la ludopatia della compagna’, o da uno “scatto d’ira”. 

Contestiamo duramente lo schema della narrazione della violenza maschile come di un evento improvviso ed episodico che viene scatenato da comportamenti sconsiderati delle donne. La violenza è sistemica nelle relazioni ed è una modalità che viene ripetuta dagli autori di violenza come una vera e propria strategia per condizionare e controllare la partner. 

Quando avvengono violenze nelle relazioni di intimità, è sempre importante riferirsi al contesto in cui maturano, ovvero in relazioni asimmetriche e sbilanciate dove i violenti esercitano costantemente il controllo e umiliano o maltrattano fisicamente o psicologicamente la vittima per mantenerla in uno stato di subalternità.

Le giustificazioni dei violenti trovano spesso ampio spazio negli articoli a discapito di un realistico inquadramento del fenomeno e senza che venga riportata la versione dei fatti della vittima. Inoltre si assiste ad una normalizzazione delle violenze come plausibili conseguenze di provocazioni delle donne. 

Come avevamo previsto, nel corso delle ore ci sono stati aggiornamenti ed è emerso che l’uomo aveva precedenti specifici per violenza (stalking, lesioni) ed è stato arrestato. Inoltre aveva in più occasioni minacciato di sfigurare la compagna: “Ti tolgo quel tuo bel viso”. 

Esprimiamo solidarietà alla giovane donna e continueremo a sollecitare la stampa perché informi correttamente lettori e lettrici evitando di sollecitare facili giustificazioni per atti gravissimi o peggio, colpevolizzazioni delle vittime.

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