Una stanza tutta per loro

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Una stanza tutta per loro: il progetto finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio e Banca del Monte

Quando una donna subisce violenza e ci sono dei figli, quasi sempre sono vittime di violenza assistita. La violenza assistita è stata definita dal Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia) come “il fare esperienza da parte del/la bambino/a di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulti e minori”.

Secondo un’indagine di Save the children, “in Italia sono 427 mila i minorenni che tra il 2009-2014 hanno vissuto la violenza diretta o indiretta dentro casa. La violenza domesticadiretta e indiretta ha degli effetti dal punto di vista fisico, cognitivo, comportamentale e sulle capacità di socializzazione dei bambini e degli adolescenti. Da un punto di vista fisico quando un bambino soprattutto se molto piccolo, assiste a violenze su una figura di attaccamento, può manifestare deficit nella crescita staturo-ponderale e ritardi nello sviluppo psicomotorio e deficit visivi. Esiste poi un impatto sullo sviluppo cognitivo: l’esposizione alla violenza può danneggiare lo sviluppo neuro cognitivo del bambino con effetti negativi sull’autostima e sulla capacità di empatia. Altre conseguenze sono paura, ansia, senso di colpa, tristezza, rabbia e senso d’impotenza.

Una stanza tutta per loro è un progetto realizzato tra il 2020 e il 2022 dall’associazione Demetra donne in aiuto e finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, per dare sostegno a bambini e bambine che sono stati vittime di violenza assistita. Non è stato facile realizzarlo perché a causa della pandemia e delle regole di distanziamento che imponevano lock down, è stato necessario ripensare il progetto prevedendo colloqui di sostegno a distanza per i quali l’associazione Demetra donne in aiuto ha dovuto dotarsi di computer e tablet, presentando domanda di finanziamento al DPO – Dipartimento Pari Opportunità e alla Regione Emilia-Romagna che hanno pubblicato bandi per dare sostegno ai Centri antiviolenza. Dopo l’acquisto del pc e l’iscrizione alla piattaforma zoom è stato finalmente possibile attuare il progetto.

Dal mese di gennaio al mese di giugno 2021 due psicoterapeute hanno svolto la supervisione dell’equipe che lavora a stretto contatto con le donne accolte o ospitate ed hanno svolto una osservazione diretta sui minori e hanno svolto colloqui con le madri che chiedevano un sostegno circa il loro ruolo genitoriale.

E’ stata svolta osservazione su 7 bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni.

Le psicoterapeute hanno restituito alle madri le criticità nella relazione madre/ figlio determinata dalle conseguenze del trauma della violenza subita e della violenza assistita che hanno purtroppo avuto conseguenze sulle capacità genitoriali materne e anche sulla sfiducia in una figura materna che è stata umiliata e denigrata. Sono stati dati suggerimenti alla madri su come relazionarsi a bambini e bambine che vivevano una situazione difficile come quella separativa o quella della ospitalità in Casa Rifugio aggravata dalle limitazioni della pandemia.

Il lavoro d’equipe tra psicoterapeute e operatrici è stato fondamentale perché le operatrici di accoglienza e le operatrici casa hanno poi svolto un lavoro di empowerment con le madri potenziandone l’autostima e la fiducia nel proprio ruolo genitoriale.

Nei mesi successivi al sostegno alla genitorialità è stata rilevato un miglioramento della relazione tra madri e figli ed un maggior benessere dei bambini e delle bambine.

In 4 casi è stato necessario svolgere incontri di sostegno con bambini e bambine in evidente difficoltà. L’allentamento delle restrizioni e delle misure di contenimento del Covid-19 ha reso più agevole la realizzazione del progetto che ha dato maggiore sicurezza alle donne accolte o ospiti nelle Case Rifugio sulle loro competenze genitoriali ed ha aiutato bambini a superare le conseguenze della violenza assistita.

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