Il silenzio del Governo sui femmicidi avvenuti nel 2023

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Panchina femminicidi

Dall’inizio dell’anno sono state uccise 34 donne e nel mese di marzo sono stati 14 femmicidi, uno ogni due giorni. Un aumento nell’incidenza di cui si deve prendere atto ma che al momento, rende prematura qualsiasi considerazione su un incremento significativo e complessivo. Da anni, i femmicidi sono stabili con leggere oscillazioni, mentre cala il numero complessivo di omicidi, segno che la violenza contro le donne rappresenta uno zoccolo duro e che permangono condizioni sociali, culturali ed economiche che rendono le donne vulnerabili. Il Dipartimento della pubblica sicurezza – Direzione centrale della polizia criminale del Viminale aveva segnalato che nel 2022 c’era stato un aumento del 12% di donne uccise con 125 vittime alla fine dell’anno.

Tutto questo accade a fronte di un silenzio preoccupante del Governo, che in queste settimane, non ha manifestato alcuna vicinanza alle vittime.

 Anzi, come ha denunciato l’associazione nazionale DiRe donne in Rete di cui Demetra è socia, si assiste alla neutralizzazione e al depotenziamento dei Centri antiviolenza su una buona parte del territorio nazionale e mancano notizie sui programmi che questo Governo intende attuare per contrastare la violenza. “I fenomeni non spariscono grazie al silenzio”. 

In base ai dati del 1522: “analizzando i tipi di violenze subite, il 63,5% delle vittime dichiara di averne subito più di un tipo. Le violenze maggiormente riportate nel complesso sono le minacce (37,5%) e la violenza psicologica (35,7%). Se si considera, però, la violenza che spinge maggiormente le vittime a contattare il numero di pubblica utilità 1522, quella fisica (40,1%) risulta essere la prevalente. Anche rispetto alla frequenza degli atti subiti, nel quarto trimestre 2022 si registra una lieve diminuzione delle vittime che dichiarano di subire le violenze da anni (52,3%) mentre il dato relativo alle richieste di aiuto di vittime che hanno subito soltanto uno o pochi episodi di violenza continua ad attestarsi intorno al 10-11%. Nel quarto trimestre 2022 nel 55% dei casi le vittime con figli dichiarano che i propri figli hanno assistito alla violenza e nel 15,3% l’hanno subita loro stessi. Questi dati evidenziano come la violenza assistita sia un fenomeno ancora molto diffuso. Dal racconto che le vittime fanno alle operatrici del 1522 emerge che la maggior parte di esse non denuncia la violenza subita alle autorità competenti. Solo il 14,5% nel quarto trimestre 2022 ha infatti denunciato la violenza subita (399 vittime). Questo dato è peraltro in lieve diminuzione rispetto ai precedenti trimestri”.

Se la violenza contro le donne resta un fenomeno granitico e difficile da far diminuire vuol dire che ancora non è stato fatto abbastanza e la scarsa attenzione del Governo non è un segnale positivo. 

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