Senza Madre. Storie di figli sottratti dallo Stato (MaGi edizioni) è la seconda lettura consigliata dall’associazione Demetra donne in aiuto dopo Il Costo della Virilità. Tra le autrici, Nadia Somma, responsabile del Centro antiviolenza insieme a Flavia Landolfi, Monica Ricci Sargentini, Paola Tavella, Clelia Delponte, Assuntina Morresi, Livia Zancaner; Silvia Mari, Emanuela Valente e Franca Giansoldati. La prefazione è scritta da Francesca Ceroni, Procuratrice generale della Cassazione e la postfazione da Monica Lanfranco, femminista e formatrice. Il libro è stato presentato il 9 febbraio in Senato e l’8 marzo alla Camera.
Si tratta di una denuncia che arriva “come un pugno nello stomaco” per citare le parole della senatrice Valeria Valente. Che cosa può accadere alle donne che denunciano maltrattamenti in alcuni tribunali italiani?
Le autrici raccontano di un cortocircuito giudiziario che può trasformare le donne da vittime in carnefici. Questo può accadere quando il bambino rifiuta il padre violento perché ha paura. Le donne possono subire la decadenza o la sospensione della responsabilità genitoriale o l’allontanamento del figlio, in nome di teorie psicologiche senza fondamento, come quella “dell’alienazione parentale declinata oggi con tante definizioni: “madri adesive”, “madri simbiotiche”, “madri pollyisnniche” ecc . Si tratta di calvari giudiziari combattuti a suon di carte bollate, perizie, incontri protetti, un fiume di denaro speso in avvocati e consulenti tecnici per difendere se stesse e i propri bambini dalla macchina dello Stato.
Il libro è stato presentato l’11 marzo scorso nella saletta didattica delle Capuccine a Bagnacavallo su iniziativa di Ada Sangiorgi , assessora alle Pari Opportunità e sarà presentato il 24 marzo a Massalombarda, al Centro Culturale Venturini (via Zaganelli, 2) grazie ad una iniziativa dell’Udi- Unione donne in Italia e dell’assessorato alle Pari Opportunità di Massalombarda. Interverranno due delle autrici: Nadia Somma e Livia Zancaner in collegamento.