I giorni dell’alluvione li abbiamo lasciati alle spalle anche se la ricaduta sull’occupazione delle donne che devono essere inserite o reinserite nel mondo del lavoro, si faranno sentire.
Non bastava la pandemia Covid che è costata, nel 2021, la perdita di 100mila posti di lavoro.
Il 18 maggio scorso, un fiume scorreva a Lugo e a Conselice, Sant’Agata, Bagnacavallo, Cotignola, allagando case, negozi, studi professionali, molte famiglie hanno perso la casa. Conselice e Sant’Agata sul Santerno sono state duramente colpite.
Il Coordinamento dei Centri dell’Emilia-Romagna, in quei giorni ha manifestato, insieme all’associazione Demetra, solidarietà e vicinanza a chi ha ricevuto danni con l’augurio di rimettersi in piedi e ricominciare.
L’acqua ha allagato anche Corso Garibaldi dove si trova la sede di Demetra e l’associazione per quasi una settimana è rimasta chiusa perché inaccessibile. Inoltre anche le operatrici e le volontarie sono state colpite.
Alcune di noi state evacuate da zone a rischio o hanno avuto, purtroppo, le case allagate.
Le due Case Rifugio fortunatamente non hanno riportato danni e le donne ospiti, anche se isolate per due giorni dall’acqua, non sono state lasciate sole.
L’associazione ha perso del materiale come cibo a lunga scadenza, cancelleria, materiale scolastico, materassi e mobili che si trovavano in uno dei garage.
Un danno di gran lunga inferiore a quello subìto dalle compagne di SoS Donna di Faenza che hanno perso due case rifugio sotto la piena del Lamone.
I giorni dell’alluvione ci hanno riportato alla memoria i giorni della pandemia del Covid e ci siamo chieste, se ci sarebbe stata una sospensione delle telefonate come allora. Il telefono è stato silente nei giorni successivi alla riapertura ma poi, piano piano, le donne hanno ricominciato a telefonare e il nostro lavoro è ripartito.
Noi ci siamo.