Cos’è la violenza

La violenza contro le donne è un fenomeno trasversale alle classi sociali e alle culture. In base ai dati statistici raccolti dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) una donna su cinque subisce nel corso della sua vita almeno un’episodio di violenza. Oltre il 75% delle violenze subite dalle donne, nasce all’interno della famiglia ad opera del marito, convivente, amante, fidanzato, partner o ex partner. Tra gli autori di violenza possono esserci anche genitori e altri congiunti che commettono violenza per questioni di genere per esempio per obbligare le donne a matrimoni combinati o perché queste non si sottomettono a comportamenti imposti dalla religione, dalla società, dalla morale famigliare ecc.

In Italia e nel mondo la violenza colpisce una donna su tre e solo il 10% denuncia.

I dati dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) pubblicati nel 2016 che hanno riguardato 185 studi su 86 Paesi attestano che la violenza colpisce il 35% delle donne soprattutto in ambito famigliare.

La violenza si può manifestare come violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, sociale.

La violenza fisica comprende qualunque atto che ferisce, colpisce il corpo delle donne a mani nude o con oggetti.

La violenza psicologica comprende offese, ingiurie, denigrazioni, umiliazioni. Intimidazioni, minacce, controllo,  ecc che pongono la donna in una situazione di paura, ansia, e hanno l’obiettivo di ottenerne la sottomissione.

La violenza economica comprende sottrazione e controllo dello stipendio o delle risorse economiche della donna, l’imposizione di debiti contratti sotto minaccia o inganno, abbandono economico ecc.

La violenza sessuale comprende qualunque contatto sessuale non desiderato e imposto alla donna, molestie, stupro. Viene spesso rimossa dalle donne quando è il partner a commetterla. Le vittime non sempre reagiscono allo stupro e ad ogni forma di violenza sessuale perché può accadere che in caso di aggressione si blocchino (tanatosi), si tratta di una forma di difesa ovvero una forma di evitamento di reazioni ancora più violente dell’aggressore in caso di reazione.

La violenza sociale comprende qualunque forma di isolamento che l’autore di violenza mette in atto per isolare la vittima da una rete di contatti sociali, amicali e famigliari e aumentare il proprio potere e controllo sulla sua vita. Viene attuata con la minaccia o con la manipolazione ovvero colpevolizzando la vittima di non dedicarsi al partner o di tradirne la fiducia e l’amore.